Accordo di integrazione
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E’ un patto tra lo Stato italiano e il cittadino extracomunitario che ha più di 16 anni, entra per la prima volta in Italia e chiede un permesso di soggiorno della durata di almeno un anno.
Lo si sottoscrive presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione se:
- si entra in Italia con un visto per motivi di lavoro;
- si è entrati in Italia per ricongiungimento.
Se si entra per altri motivi l’Accordo verrà firmato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura dove si intende stabilire la residenza.
Se si hanno tra i 16 e i 18 anni l’Accordo dovrà essere firmato dai genitori o dal tutore legale.
NON si deve firmare l’Accordo
- se si hanno meno di 16 anni;
- se non si è autosufficiente e si ha un certificato di invalidità;
- se si hanno gravi e provate difficoltà nell’apprendimento e nello studio della lingua;
- se si è vittima di tratta, di violenza o di grave sfruttamento;
- Se si presenta richiesta di asilo politico o se viene riconosciuto lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria.
E’ articolato per crediti, con l’impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La stipula dell’Accordo di integrazione rappresenta condizione necessaria per il rilascio del permesso di soggiorno.
La perdita integrale dei crediti determina la revoca del permesso di soggiorno e l’espulsione dello straniero dal territorio dello Stato.
A due anni dalla firma, lo Sportello Unico per l’Immigrazione esaminerà la documentazione presentata (attestati di frequenza a corsi, titolo di studio ecc.) La verifica si chiuderà con l’assegnazione di un punteggio:
- da trenta punti in su, l’accordo si considera rispettato; si è cioè raggiunto un grado adeguato di integrazione;
- da uno a ventinove si sarà “rimandati”, con l’impegno a raggiungere quota trenta entro un anno;
- ma se i punti sono zero o meno di zero si perde il diritto di soggiornare in Italia e scatterà l’espulsione.